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CONVIVIALE DEL 02/03/2023 – “C’erano anche prima di Frida Kalho. Quindici artiste tra le tante possibili”

Serata artistico/letteraria quella della prima conviviale del mese di marzo. Ma anche serata dedicata alla donna qualche giorno prima della data ufficiale del 8 marzo. A parlare di donne declinate nella loro dimensione artistica, è intervenuto Fiorenzo Baini, già collega della nostra Presidente, che ha presentato il suo ultimo saggio intitolato: “C’erano anche prima di Frida Kalho. Quindici artiste tra le tante possibili”. Fiorenzo Baini è laureato in Lettere con l’abilitazione per l’insegnamento di materie letterarie e di storia dell’arte. Oltre all’insegnamento, la passione per l’arte lo porta a studiare e a fare ricerche con una particolare attenzione per i pittori barocchi minori lombardi pubblicando numerosi saggi su diverse riviste (Civiltà Ambrosiana, Arte Lombarda, Archivio Storico Lodigiano ed altre ancora). Il suo eclettismo lo ha portato anche a pubblicare altri libri di diverso argomento (calcio, seconda guerra mondiale ecc.). Ma veniamo alla serata e al libro. Il relatore/autore ha esordito ricordando che l’idea di scrivere un libro su alcune donne artiste nasce dalla lettura di un testo, un po’ datato, di Anna Banti dedicato ad un personaggio molto noto: Artemisia Gentileschi. Questo il punto di partenza. Il libro/saggio di F. Baini narra la storia di quindici donne artiste, alcune note altre quasi sconosciute, a partire dal Rinascimento per concludersi con l’epoca napoleonica. I ritratti delle artiste ricordate e raccontate nel libro, si possono considerare come delle biografie, di diversa lunghezza a seconda dei personaggi, e sono distinti per tipologia ben contestualizzata con l’aggiunta di un’immagine per ogni personaggio così da rendere più accattivante la lettura. Ciò che è narrato, ha ricordato il relatore, è quasi tutto vero e ciò vale per le artiste e per i numerosi comprimari che le accompagnano; non sono veri solo i dialoghi. Le donne artiste sono state molto numerose nella storia dell’arte ma, spesso, hanno dovuto nascondersi dietro l’ombra degli uomini, passare per così dire in secondo piano e spesso rapidamente dimenticate, tranne alcune, anche se erano dotate di talento. Il relatore ha ricordato che le donne artiste sono state quasi sempre ritrattiste o dipin.gevano nature morte; più difficilmente sono state chiamate a dipingere opere pubbliche, soprattutto soggetti religiosi che erano quasi sempre dipinti da uomini anche se, si deve dire, che se una donna dimostrava talento entrava con una certa facilità nelle accademie artistiche. Risulta peraltro evidente che erano tempi, quelli indagati dall’autore, non facili per il mondo femminile in genere, soprattutto durante la rivoluzione francese. Insomma, ritratti di donne, di artiste più o meno conosciute che hanno comunque dovuto lottare per emergere e per veder riconosciuto il loro valore artistico. Un esempio per tutte: Artemisia Gentileschi, certamente un’artista di valore da tutti conosciuta che si domandavano per quale ragione, il Guercino, a parità di commissioni e di figure rappresentate fosse regolarmente pagato più di lei. Una serata piacevole durante la quale i presenti sono stati introdotti nel mondo dell’arte femminile di un’epoca non troppo vicina ai nostri tempi ma ugualmente affascinante e meritevole di essere indagata con maggiore attenzione così come ha fatto l’autore del libro presentato e relatore della serata.

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