Con l’arrivo della primavera la natura, dopo il riposo invernale, si sveglia piano piano con il verde delle prime foglie, il colore e il profumo dei nuovi fiori che abbelliscono giardini e campagna.
L’accenno ai profumi non è casuale; infatti, la prima serata del mese di maggio è stata dedicata ai profumi, non tanto a quello dei fiori, quanto a quello seducente ed intrigante che le gentili signore sono solite indossare per aumentare il loro fascino anche se, a dire il vero, l’uso dei profumi che non siano le solite lozioni dopo barba, è entrato anche nel quotidiano maschile.
A parlarci di profumi è intervenuto Guido Cerizza che di profumi ben s’intende, con una piacevole conversazione che, fin dal titolo, prometteva bene: “Che profumo ha la storia?”. E la storia della famiglia Cerizza è strettamente legata alla profumeria.
È un’avventura che inizia nell’immediato dopoguerra, nel 1946, quasi ad esorcizzare gli anni bui e tragici appena conclusi.
Il tutto nasce a Milano dove, Aurelio Cerizza, un vero e proprio pioniere del settore, inizia ad importare materie prime dalla Francia e a creare nuove fragranze.
Anche i quattro figli restano affascinati da questo mondo e nel 1966 i primi due figli, uno è Guido, entrano in azienda, seguiti poi dai fratelli più giovani, oggi siamo alla terza generazione. Ancora oggi la famiglia Cerizza si distingue nel panorama della profumeria per capacità propositiva e originalità delle sue creazioni.
La relazione di Guido Cerizza è iniziata con un cenno all’origine del nome profumo che, nell’antichità aveva anche una funzione sacra.
Il profumo può essere definito come una miscela a base di alcool o sostanze oleose, con sostanze odorose, utilizzata per dare al corpo umano ma anche agli oggetti e agli spazi abitativi un odore gradevole, un profumo appunto.
Ovviamente esistono innumerevoli tipi diversi di profumo che dipende, essenzialmente, dalla concentrazione dell’essenza.
Le materie prime della fragranza di un profumo sono state, per lungo tempo, solo naturali alle quali si sono aggiunte quelle sintetiche dalla fine del 1800.
Oggi, le materie prime (naturali e sintetiche) sono circa 3000; quelle naturali si possono suddividere in due categorie: di origine vegetale e di origine animale (es. l’ambra ha origine animale, il muschio ha origine vegetale).
Ma il profumiere chi è e che cosa fa?
Prima di tutto deve essere dotato di una grande memoria olfattiva che si costruisce piano piano nel tempo facendo esperienza.
Quando si incomincia a pensare alla creazione di una nuova fragranza, il profumiere si chiude in laboratorio e inizia a sperimentare nuove essenze che porteranno, alla fine di un processo che può durare anche qualche mese, alla creazione di un nuovo profumo.
Si parla della cosiddetta piramide olfattiva che è composta da “una nota di testa” che svanisce in pochi minuti, da un a “nota di corpo” che può durare qualche ora e che produce quello che è conosciuto come “l’effetto scia”, infine vi è la “nota di fondo” che dura diverse ore e che è la più importante per il consumatore finale.
Le fragranze possono essere divise in sette famiglie olfattive.
L’attività del profumiere, forse quella più importante, consiste nella capacità di creare nuove fragranze per venire incontro alle esigenze della clientela sempre alla ricerca di novità. Una cosa però non si deve dimenticare: la scelta del profumo è assolutamente individuale e può dipendere da tanti fattori che sono stimolati dall’emisfero cerebrale destro che è in grado di memorizzare migliaia di odori e fragranze.
Oltre ai profumi tradizionali, si è andato affermando il desiderio di produrre profumi per così dire “di nicchia” per venire incontro alle esigenze di un certo tipo di clientela (attori, sportivi, cantanti ecc.).
In conclusione, una serata piacevole, serena e simpatica che ha fatto scoprire a molti di noi un mondo particolare che ha un suo fascino come certi profumi.
Non resta che ricordare lo slogan che ha accompagnato uno dei profumi più famosi da tutti conosciuto, Chanel n.5: “il profumo annuncia l’arrivo e ritarda la partenza”.
P.S. Per chi fosse curioso e volesse saperne di più sul mondo dei profumi, a Venezia esiste la Biblioteca del Centro Studi di Storia del Tessuto, del Costume e del Profumo che ha sede a Palazzo Mocenigo di San Stae dove è ospitata una sezione dedicata alla storia del profumo e delle essenze.