Serata nel nome del sommo poeta Dante Alighieri quella della prima conviviale del mese di febbraio.
Non è stata però una tradizionale “lettura” di qualche parte della Commedia o di una relazione su Dante e la sua opera, bensì di una immaginaria intervista a Dante secondo i moderni canoni a cui tutti siamo abituati.
E chi meglio di un giornalista e di un cultore di Dante potevano essere i protagonisti di una simile trovata?
Giorgio Oldrini, già più volte ospite del nostro Club, è stato giornalista professionista per molti anni con alle spalle una carriera come corrispondente da Cuba per otto anni e inviato per il quotidiano “L’Unità” in America latina e successivamente per “Panorama”, nonché scrittore di racconti e di testi teatrali; è stato Sindaco di Sesto San Giovanni dal 2002 al 2012.
Vincenzo Amato, laureato come G. Oldrini in Lettere Moderne, è Cancelliere presso la Corte d’Appello del Tribunale di Milano e, da tempo, coltiva una vera e propria passione per Dante ricoprendo anche la carica di Vice Presidente della Fondazione Dante Alighieri per la quale tiene conferenze e letture dantesche; anche V. Amato è scrittore di romanzi e poesie. Alla serata erano presenti Carlo Fraquelli, AG del nostro Gruppo e Governatore nominato del nostro Distretto per l’anno rotariano 2024/2025 e la compagna di Vincenzo Amato, Alessandra Tabacco, architetto.
In apertura di riunione c’è stato un breve momento istituzionale: il Presidente per il prossimo anno rotariano ha presentato i Presidenti di Commissione che lo affiancheranno: Marina Andreotti (Amministrazione), Daniele Asnaghi (Immagine Pubblica), Cora Colombo (Effettivo), Stefano Colzani (Giovani Generazioni), Elena Grassi (Fondazione Rotary), Roberto Mancina (Internazionale), Carlo Meroni (Ambiente) e Franco Motta (Progetti e Programmi).
Ma ora veniamo alla cronaca della serata.
Come si diceva un’intervista a Dante anzi, per essere precisi, a Durante Alighiero degli Alighieri che è, come è stato precisato, il vero nome di Dante. Qualcuno a questo punto si potrebbe chiedere come sia stato possibile pensare ad una intervista a Dante, sia pure immaginaria, trasportando Dante nel nostro tempo e utilizzando un metodo assolutamente non usuale a quei tempi. A questa domanda, più che lecita, i due relatori hanno risposto precisando che Dante si deve considerare non solo come un poeta moderno e attuale ma proiettato già nel futuro e, quindi, una intervista così come la concepiamo oggi ben si adatta alla sua figura. Ciò detto, la immaginaria intervista si è sviluppata seguendo un filo logico di alcune tematiche contenute nella Commedia senza peraltro dimenticare riferimenti alla vita di Dante.
Il primo tema posto all’attenzione dei presenti dai relatori è stato quello dell’amore, argomento davvero importante nella poetica dantesca. Parlando di amore non si può certo non ricordare la figura di Beatrice, musa ispiratrice del poeta nel suo viaggio ultramondano. Il primo incontro con Beatrice è stato per Dante come un fulmine a ciel sereno nel quale due sono gli elementi che vengono alla luce: gli occhi di Beatrice e il vestito rosso che indossa. Il secondo incontro avviene nove anni dopo ed è, anche questa volta, un incontro che stravolge la vita di Dante che, per la prima volta, ascolta la voce di Beatrice. L’incontro è stato così travolgente che Dante sogna Beatrice nuda. Francamente riesce abbastanza difficile pensare a Dante alle prese con un sogno erotico lui che, nell’immaginario collettivo, è visto come un personaggio dedito solo alla poesia e alle lettere. Ma anche Dante è un uomo, anzi questo momento, per così dire, lo umanizza ancora di più e lo fa sentire più vicino. Si deve peraltro ricordare che Dante sposa Gemma Donati dalla quale avrà tre figli. Ma nel mondo dantesco non c’è solo Beatrice e l’amore. La filosofia e, in modo particolare, la teologia occupano un posto importante in Dante. La Commedia, in particolare, offre spunti molto profondi con riferimenti filosofici e teologici di grande rilievo. Soprattutto nel Paradiso, ma non solo, il ricorso a concetti filosofici e teologici è molto frequente, concetti che hanno a lungo impegnato gli studiosi che hanno cercato, nel tempo, di spiegare ed interpretare il non facile pensiero di Dante.
Un altro importante aspetto che è stato sviluppato durante l’immaginaria intervista, è quello politico. Dante, come è noto, è stato certamente un uomo politico attivo, era un guelfo bianco, che ha vissuto in prima persona le vicende politiche del suo tempo, sopportandone anche le conseguenze con venti anni di esilio per ragioni quasi esclusivamente politiche e non dovute alla sua persona. Certamente Dante è stato un acuto osservatore e attore delle trasformazioni politiche del suo tempo. Di tutto ciò troviamo riferimento nella Commedia anche in relazione alle figure di alcuni Papi (Bonifacio VIII e Clemente V, in particolare), che nella Commedia non fanno proprio una bella figura. Un altro aspetto sottolineato dai relatori, forse un po’ dimenticato, è quello dei riferimenti al territorio lombardo ricordato in più occasioni, soprattutto nel Purgatorio. Basta pensare a Milano e Pavia e soprattutto a Mantova, patria di Virgilio, la guida di Dante nell’Inferno e nel Purgatorio. Siamo quasi alla fine della nostra intervista immaginaria che, di fatto, si conclude ricordando la morte di Dante che avvenne a Ravenna, dove si era trasferito nel 1318, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321.